L’eremo di San Colombano è un capolavoro architettonico che sovrasta il lago artificiale della diga di San Colombano. Si trova nel Comune di Trambileno, poco distante da Rovereto, lungo la strada che conduce a Vicenza.
Coordinate Geografiche
45°52’43.1″N 11°03’41.8″E
Si abbarbica a strapiombo su una parete rocciosa di circa 120 metri, protetto da un tetto naturale di roccia, in cui è perfettamente incastonato. Pensate che per poter completare la punta del campanile si dovette scavare nella roccia per fargli spazio.
Impossibile se passate di qui non fermarvi per una breve visita.

La storia dell’Eremo di San Colombano
Il luogo è dedicato a San Colombano, che secondo la leggenda, in veste di giovane cavaliere, avrebbe ucciso un malefico drago che avvelenava le acque del torrente Leno, dove venivano battezzati i bambini, provocandone la morte.
Il ritrovamento di alcuni cocci, durante il restauro della via d’accesso che porta al santuario, fa pensare che questo fosse un luogo di culto pagano addirittura già ai tempi dell’Età del Bronzo, tra il 1900 e il 1700 a.C. e sulle cui macerie sarebbe poi stato costruito l’attuale Eremo.
In effetti il luogo sorge in una posizione molto particolare e suggestiva, quasi magica:
- a Est proprio in direzione del sorgere del sole;
- sopra la confluenza di due torrenti ed in prossimità di alcune sorgenti (elementi molto importanti nel culto pagano);
- illuminato in modo davvero inusuale dopo il 25 Marzo, quando il sole colpisce con i suoi raggi esattamente la parete dell’Eremo, lasciando invece tutto il resto della valle in ombra. Si forma così un cono di luce che ai primi di Aprile arriva a toccare le acque del Leno esattamente dove c’è la confluenza dei torrenti.
Pura casualità?! Chissà…
Certo è che le cavità naturali poste a metà della parete rocciosa, furono sicuramente utilizzate a partire dal 753 d. C., data che troviamo incisa nella roccia accanto all’attuale campanile, proprio da un monaco eremita.
Tra il X e l’XI secolo, inoltre, è databile la prima costruzione di una piccola Chiesa dedica al Santo a cui gli abitanti del luogo si rivolgevano con celebrazioni e processioni per scongiurare le lunghe siccità.
L’eremo diverrà poi dimora dei monaci in romitaggio fino al 1782 quando Giuseppe II d’Austria abolirà la pratica in tutto l’Impero.
I tesori dell’Eremo di San Colombano
Presso l’Eremo di San Colombano potrete ammirare dei suggestivi affreschi che impreziosiscono la grotta rievocando la leggenda della lotta tra San Colombano e il drago (allegoria della lotta tra bene e male) e raffigurando il Paradiso.
L’altare maggiore della Chiesetta è invece abbellito da una pala del XV secolo raffigurante una Madonna con Santi e conserva numerose incisioni con invocazioni ed ex voto datate tra il 1505 ed il 1782, testimoni silenziosi del pellegrinaggio al Santuario.
Si dice, infatti, che ogni anno dal 25 Marzo in poi chi arrivava al Santuario a piedi (un tempo provenivano da ogni parte d’Italia, ma prevalentemente dal Nord Est) otteneva il perdono di tutti i suoi peccati.
Inoltre, per chi non lo sapesse, San. Colombano è patrono dei motociclisti.
La visita all’Eremo di San Colombano dura circa 1 ora.
Come arrivare?
E’ possibile parcheggiare lungo la statale o nel piccolo parcheggio gratuito a fianco della centrale elettrica. Da qui, dopo aver attraversato un piccolo ponte in legno per andare sull’altra sponda del fiume, si può iniziare la breve, ma molto suggestiva salita, composta da 102 gradini millenari, scavati interamente nella roccia e consumati dalle intemperie e dai passi dei pellegrini nel corso dei secoli.
Quando visitarlo?
L’apertura al pubblico è gestita dal gruppo di volontari del Comitato Amici di San Colombano. La visita è completamente gratuita. Per gli orari potete consultare il sito dei volontari che si impegnano a tenerlo aperto al pubblico (cliccando qui) oppure scrivere a: eremosancolombano@gmail.com
Il luogo è molto suggestivo ed adatto anche per i bambini, ovviamente senza passeggino.
L’accesso all’Eremo di San Colombano non è acconsentito ai cani.
Cosa fare nei dintorni?
Cosa è possibile fare in zona? Ecco alcuni spunti:
- Percorrere l’Itinerario I tesori di Trambileno
Escursione facile
Quota massima 650 m
Lunghezza 11,5 km
Dislivello 200 m
Tempo 2 ore e 30 minuti
Punto di partenza è proprio l’eremo di San Colombano. Da qui si prosegue per la vecchia strada che costeggia il tratto terminale del Leno di Terragnolo fin quasi alla frazione di S. Nicolò.
Nei pressi di un antico ponte sul torrente s’incontra la solitaria chiesetta di Sant’Antonio Abate, gioiellino di arte sacra recentemente restaurato, luogo ideale per la meditazione.
Si procede quindi lungo la vecchia strada militare del “Perch” fino a Ca’ Bianca, dove inizia il tratto più suggestivo, dentro il bosco. Si giunge infine alla frazione Moscheri da dove si scorge il magnifico santuario dedicato alla Madonna de la Salette che offre un’imperdibile vista panoramica sulla valle.
L’itinerario, interamente percorribile a piedi, è segnalato da apposite tabelle. E’ un percorso imperdibile soprattutto per il color smeraldo che troverete specchiato nelle acque del Lago di San Colombano.

- Ammirare le opere del Mart: il museo di arte moderna e contemporanea. Cliccando qui trovate il sito ufficiale.
- Riflettere davanti alla bellissima Campana dei Caduti: realizzata nel 1924 col bronzo dei cannoni offerti dalle nazioni che avevano partecipato al primo conflitto mondiale. Si trova presso il Museo Storico dei Caduti. Trovate il sito ufficiale cliccando qui.
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