Alchimia, mistero e mitologia in unico posto: il Sacro Bosco di Bomarzo o giardino di Bomarzo, detto anche il Parco dei Mostri.
Se sei appassionato del genere, non farti scappare i miei articoli in cui parlo de La Scarzuola: la città ideale di Tomaso Buzzi e del Il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle.
Si tratta di un giardino di circa 3 ettari popolato da 37 strane sculture fontane, edifici pendenti ed obelischi, unici nel loro genere, che lasciano il visitatore in uno stato confusionale.
Altrettanto unico è il suo committente Piefrancesco Orsini. Molti sostengono che il Principe fosse un esperto di alchimia e che anche l’architetto Pirro Ligorio (che fu, per un breve periodo, alla guida della costruzione di San Pietro dopo la morte di Michelangelo) fosse membro di una setta esoterica.
Siamo nel Lazio a Bomarzo in provincia di Viterbo.
Coordinate geografiche
42°29’30.4″N 12°14’51.4″E
La storia del giardino di Bomarzo
Il Sacro Bosco di Bomarzo fu creato nel 1500, poi rimase abbandonato e dimenticato per circa 300 anni. La vegetazione coprì e nascose tutte le opere. Poi nel 1954 Giancarlo e Tina Severi Bettini iniziarono a sistemarlo, lo aprirono al pubblico e passarono il resto della loro vita a restaurarlo.
Tale fu la loro dedizione che furono sepolti all’interno del Tempietto del parco, che si dice essere anche il sepolcro di Giulia Farnese, moglie di Orsini. Curioso è il fatto che la cupola del tempio è modellata sulla base di quella di Santa Maria del Fiore a Firenze.
I misteri del giardino di Bomarzo
Se volete visitare il Sacro Bosco di Bomarzo dovete essere al corrente di tutti i misteri che aleggiano attorno alla sua storia.
Il Principe Orsini volle far costruire una villa delle meraviglie, ovvero un giardino ricco di sculture di pietra che raffigurassero meravigliosi mostri, creature mitologiche ed eroi.
Molti credono che il Sacro Bosco di Bomarzo fosse dedicato alla moglie Giulia Farnese, come dice un’iscrizione “Sol per sfogare il core” , distrutto per la sua morte, e che tutte queste strutture di pietra rappresentassero gli ostacoli del loro amore.
Altri dicono che fossero parte della volontà del sovrano di stupire tutte le persone che volessero visitarlo, visto che lo stesso Orsini dichiarava:
«Voi che pel mondo gite errando, vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son facce horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi».
C’è anche chi sostiene che in quelle statue potessero esserci degli enigmi in grado di risolvere alcuni dei complotti politici legati al suo tempo.
Altri ancora ci hanno visto, invece, qualcosa in più: un percorso esoterico riguardante l’evoluzione dell’uomo. Il percorso equivale a compiere un viaggio negli inferi, un viaggio all’interno di se stessi, superando tutte le dure prove a cui la vita ci mette di fronte, proprio come raffigura l’immagine di Ercole, presente all’interno del parco.
Il famoso Orco di Bomarzo
L’immagine più conosciuta è quella dell’Orco (dal latino Orcus ossia il Dio degli Inferi) che invita il visitatore ad entrare nella sua bocca, allegoria dell’inferno. Infatti la scritta che oggi compare su questa scultura è “Ogni pensiero qui vola” ma quella originale era “Lasciate ogni pensiero voi ch’entrate”.
Vi dice qualcosa questa frase?! E’ ovvio che il Principe si sia riferito proprio all’Inferno di Dante.
Se volete visitare il Sacro Bosco di Bomarzo, non potete non trascorrere un po’ di tempo proprio all’interno di questa bocca, qui troverete un tavolino dove potrete sedervi sospesi tra suggestione, mistero, ma soprattutto tra l’eco delle vostre voci che risuoneranno all’interno della struttura.
Ma qual è la verità sul Sacro Bosco di Bomarzo?
I riferimenti alla mitologia e alle citazioni letterarie sono molteplici. Si va dalle Metamorfosi di Ovidio, alla Divina Commedia, passando per il Decamerone.
Ma vi è un collegamento tra queste strutture o sono tutte quante indipendenti le une dalle altre?! Questo è un altro dei misteri irrisolti di questo giardino incantato.
Scienziati storici e filologi hanno cercato di darvi una spiegazione, cercando tra temi antichi e rinascimentali come Il Canzoniere di Francesco Petrarca, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e i poemi Amadigi e Floridante di Bernardo Tasso, ma non è ancora stato trovato uno schema interpretativo universale.
Illusioni, indovini, enigmi ed indovinelli sollecitano la fantasia di ogni visitatore che si trova a passeggiare in questo luogo, a metà strada tra una fiaba e un incubo.
È un bosco in cui l’arte e l’inganno affascinano grandi e piccini. Anche Salvador Dalì se ne innamorò e da lui si lasciò ispirare.
È vero che l’arte è al tempo stesso verità e mistero!
Proprio come ci dice la frase scolpita su una roccia del parco:
“Tu che entri qua guarda da parte a parte e poi dimmi se cosi’ tante meraviglie sono fatte per l’inganno o per l’arte?!”
Come raggiungere il Sacro Bosco di Bomarzo?
Il Sacro Bosco di Bomarzo si può raggiungere tramite l’autostrada del Sole A1, uscita Orte provenendo da Sud e Attigliano da Nord. Si potranno poi seguire i cartelli stradali opportunamente dislocati.
Risulta difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, anche se ci sono degli autobus Cotral che dalla stazione di Orte e di Viterbo raggiungono il paesino di Bomarzo.
Orari e prezzi
Per conoscere gli orari d’ingresso al parco vi invito a consultare il sito ufficiale Sacrobosco.it o a scrivere una mail a info@parcodeimostri.com
Il costo dei biglietti d’ingresso è di 10 euro. I bambini fino a 4 anni entrano gratis e quelli dai 4 ai 13 anni pagano 8 euro. All’ingresso vi verrà consegnata anche una mappa con il percorso da seguire per vedere tutte le opere.
Come organizzare la visita al Sacro Bosco di Bomarzo
La durata della visita è molto personale, ma per vedere tutte (o quasi) le opere con calma e con qualche sosta, magari con i bambini al seguito, potete considerare una mezza giornata. Se volete idee su dove mangiare ci sono un bar e una tavola calda (oltre a un’area esterna con diversi giochi per bambini).
Sono almeno due decenni che voglio visitare questo incredibile parco e prima o poi ci riuscirò! Intanto grazie per le informazioni, non sapevo si potesse proprio entrare proprio dentro la bocca dell’orco, oddio dev’essere bellissimo 😍
Allora devi organizzare una visita non appena possibile! Si respira un’atmosfera davvero suggestiva!
[…] Le sculture (i mostri) presenti nel parco risalgono al XVI secolo, se ti interessa approfondire la storia e l’origine di questo luogo unico le trovi qui. […]
Un dolce vagare in un luogo incantato, dove personaggi mitologici ed incantati abitano un parco lussureggiante. I raggi del sole illuminano gli abitanti centenari e filtrano attraverso i rami di alberi (e si proprio alberi) di alloro profumatissimo ed altre piante. Si respira un’atmosfera fiabesca ed onirica, sembra di vivere un sogno astruso e strampalato in cui d’improvviso ti ritrovi ad abitare una casa inclinata in cui il senso di confusione prende il sopravvento. Insomma una visita che ti lascia un ricordo unico ed indelebile.
Grazie Valerie per aver condiviso queste tue emozioni bellissime con noi!